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Caorle

Le radici di Caorle affondano nel I secolo a.C. (il nome deriva dal latino Caprulae, probabilmente a causa delle capre selvatiche che vi pascolavano), come testimoniano numerosi ritrovamenti di epoca romana, come l'"ara Licovia", altare sacrificale custodito ora nel duomo, o i ritrovamenti archeologici in mare. Tuttavia la città cresce e diventa importante come porto della vicina Concordia, per la sua posizione alla foce del Lemene, soprattutto in seguito alle invasioni barbariche degli unni, che spinsero molti concordiesi dall'entroterra alla costa; fu in quel periodo, attorno al VI secolo, che Caorle divenne sede vescovile. La costruzione dell'odierna cattedrale, tuttavia, risale all'XI secolo, su una pre-esistente basilica paleocristiana, i cui resti sono conservati tutt'ora all'interno del duomo, nel museo annesso e nei giardini della canonica.

Nei successivi secoli le sorti di Caorle furono legate a quelli della Repubblica Serenissima; il territorio cittadino era parte del Dogado, cioè il territorio metropolitano, nonché il nucleo originario, della Serenissima Repubblica, ed era uno dei 9 distretti in cui era suddivisa l'amministrazione, governato da un podestà. Costituiva inoltre uno dei 10 reggimenti in cui era suddiviso il dogado.
Memorabile fu l'episodio, nel X secolo, del ratto di alcune donzelle veneziane, liberate proprio sulla spiaggia della cittadina: questo episodio fu oggetto di una rievocazione storica in costume dell'epoca fino a qualche anno fa.

Citta_Caorle Nel XIX secolo, come tutto il veneto, Caorle passò alla dominazione austriaca; la piccola cittadina perdeva così definitivamente la sua importanza, essendo basata essenzialmente sulla pesca; bisognerà attendere gli anni settanta perché Caorle torni ad un periodo più florido, quando la sua economia si volgerà in maniera imponente al turismo. Nel 1818 viene soppressa la diocesi, e il territorio viene annesso al patriarcato di Venezia; così vengono anche a perdersi molte delle tradizioni popolari e religiose che avevano animato la vita dell'isola nei secoli precedenti.

Di antica data é la devozione alla Madonna dell'Angelo, tanto amata dai caorlotti; la tradizione racconta che il simulacro della Vergine arrivò per mare, su un "pozzetto" marmoreo galleggiante (custodito nel santuario) che solo dei bambini riuscirono a sollevare e trasportare nella vicina chiesa dedicata a San Michele Arcangelo (di qui il titolo "Madonna dell'Angelo"), laddove invece i pescatori che l'avevano trovata fallirono. La scena di questo ritrovamento portentoso decora parte della volta dell'odierno santuario.
Numerose sono le manifestazioni anche non religiose; una fra tutte la tradizionale Festa del pesce, a memoria della fiorente attività di pesca che per anni ha costituito l'unica fonte di vita per l'isola; solitamente tenuta circa a metà del mese di settembre (alla vigilia di quello che era il lungo periodo passato dai pescatori lontano da casa (nei casoni) per la pesca in laguna), è anche una importante evento per la degustazione eno-gastronomica. Di Caorle, inoltre, è anche l'imbarcazione da pesca-trasporto e da regata che porta il nome della città: la Caorlina.

La cittadina veneta offre ai turisti amanti del mare oltre 250 strutture alberghiere, due darsene allestite per l'attracco dei natanti e 18 chilometri di arenile (più volte premiato con la Bandiera Blu europea), diviso in due spiagge (di Levante e di Ponente) separate dalla scogliera; inoltre, a sud, si trovano le frazioni di Porto Santa Margherita, Duna Verde e la neonata Lido Altanea. Ma Caorle, unica sull'adriatico, è capace di conciliare stagione balneare e un pregevole centro storico, con le sue casette variopinte distribuite fra calli e campielli; originariamente attraversato da una rete di canali artificiali ora interrati (i cosiddetti Rio terà) dà ancora l'impressione di camminare in un piccolo scorcio di Venezia; nel cuore della città vi è il porto peschereccio, testimone della fiorente attività di pesca ed ultimo baluardo della rete di canali che attraversava la vecchia isola. D'inverno la città non si svuota, ma continua ad offrire opportunità per i turisti,con alberghi aperti tutto l'anno e, nel centro storico, i mercatini di Natale e una pista di pattinaggio sul ghiaccio all'aperto da dicembre ai primi giorni di febbraio (iniziativa avviata con successo da qualche anno).